
Abu Salim Abd Allah al Ayyasi visitò Tripoli nel 1664 descrivendola con queste parole: “Ha edifizi graziosi, piazzali ampi, mura alte e ben proporzionate nei giri, le sue strade sono ampie e comode a percorrersi… ha due porte: una verso la terra ferma, l’altra verso il mare, poiché il mare cinge molti lati della città. La fortezza nella quale risiede l’emiro è contigua alla città dalla parte della porta di terraferma, fra questa ed il mare “. Nel giugno del 1685 la squadra francese del vice ammiraglio Jean II d’Estrées, bombardò la città, riducendola in rovine. Tripoli, assieme a Salé, Algeri e Tunisi, era il principale covo dei corsari barbareschi. Queste flotte musulmane, costituite da piccole e rapide imbarcazioni, per lo più feluche e sciabecchi, effettuavano incursioni sulle coste francesi. La situazione fu ritenuta intollerabile da Colbert. Nel settembre del 1681 iniziarono le ostilità. Il maresciallo Abraham Duquesne, con nove navi, inseguì dei corsari tripolini che avevano assa...