Napoleone e il Papato
Senato-consulto del 17 febbraio 1810
Titolo I: della riunione degli Stati di Roma all’Impero:
Lo Stato di Roma è riunito all’Impero francese, e ne fa parte integrante.
Esso formerà due dipartimenti: il dipartimento di Roma e il dipartimento del Trasimeno; il dipartimento di Roma avrà sette deputati al Corpo Legislativo, il dipartimento del Trasimeno ne avrà quattro…
Sarà stabilita una donazione senatoriale nei dipartimenti di Roma e del Trasimeno.
La città di Roma è la seconda città dell’Impero. Il sindaco è presente al giuramento dell’Imperatore, alla sua assunzione; egli prende posto, così come le deputazioni della città di Roma, in tutte le occasioni, immediatamente dopo i sindaci e le deputazioni della città di Parigi.
Il principe imperiale porta il titolo e riceve gli onori di re di Roma.
Ci sarà a Roma un principe del sangue o un gran dignitario dell’Impero che reggerà la corte dell’imperatore.
Dopo essere stati incoronati nella chiesa di Notre-Dame di Parigi, gli imperatori saranno incoronati nella chiesa di S. Pietro di Roma, entro il decimo anno del loro regno.
Titolo II: dell’indipendenza del trono imperiale da ogni autorità sulla terra:
Ogni sovranità straniera è incompatibile con l’esercizio di ogni autorità spirituale nell’interno dell’Impero.
Al momento della loro elezione, i papi presteranno giuramento di non fare mai nulla contro le quattro proposizioni della chiesa gallicana, fissate nell’assemblea del clero del 1682.
Titolo III: dell’esistenza temporale dei papi:
Per il papa saranno preparati palazzi nei diversi luoghi dell’Impero in cui egli vorrà risiedere: egli ne avrà necessariamente uno a Parigi e uno a Roma.
Due milioni di reddito in beni rurali, liberi da qualsiasi imposta e situati nelle varie parti dell’Impero, saranno assegnati al papa.
Le spese del Sacro Collegio e della propaganda sono dichiarate imperiali.
Il presente senato-consulto organico sarà trasmesso con un messaggio di S.M. l’Imperatore e re.
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