Guerra di Siena, l’intervento di Cosimo de’ Medici
Nella notte del 26 gennaio 1554, in gran segreto e sotto una violenta pioggia, tre colonne di truppe imperiali e fiorentine, guidate da Federico da Montauto, Ridolfo Baglioni e Giangiacomo de’ Medici, attraversarono il confine senese. Dopo un vano tentativo d’espugnare Grosseto e Suvereto, i fiorentini conquistarono Buriano e finalmente cinsero d’assedio Siena. Le truppe mediceo-imperiali presero ancora Belcaro, Lecceto e Monastero ed il Marignano in persona guidò l’occupazione della torre di Vignale, il convento della Capriola, Santa Regina, San Gusmé, Sesta, Vitigliano, Orgiale, Monte Giachi, la torre di Ancaiano, Asciano, Sesta a Marmoraia, la Badia a Monastero, Armaiolo, la torre a Castello, Rapolano, Serre di Rapolano, Scrofiano, Farnetella, Sinalunga e Torrita. Nel frattempo sulla costa toscana francesi e turchi, sorpresi dalla mossa di Firenze, provarono attracchi e spesso sbarcano rinforzi, a volte con successo, altre senza. I franco-senesi si convinsero a resistere e tentarono di rompere l’accerchiamento nel quale erano finiti, recuperano posizioni, saccheggiarono Laterina e Castiglion Fiorentino, minacciarono Arezzo, conquistarono Uliveto, Lucignano e Foiano della Chiana ma non bastò. Erano convinti di ricevere grandi aiuti dalla Francia ma per ora a riceverne era solo il Medici: quattromila uomini dal Ducato di Milano condotti da Giovanni de Luna e millecinquecento spagnoli provenienti da Napoli.
Piero Strozzi, in realtà, seppe dare parecchio filo da torcere ai fiorentini. Nonostante posizioni di svantaggio e inferiorità numerica, riuscì a tenere alto il morale dei senesi sferrando continui e pesanti attacchi a sorpresa. Tale strategia avrebbe potuto aver successo solo se Parigi avesse accordato ai senesi nutriti rinforzi, però arrivò solo il contingente capitanato da Blaise de Montluc, che raccontò la guerra nei suoi Commentari soffermandosi sul coraggio mostrato dalle donne di Siena.
Fallì nel tentativo di occupare il litorale per proteggere lo sbarco di suo fratello Leone, Gran Priore di Malta al comando delle truppe francesi, allora non gli restò che continuare in operazioni di disturbo e logoramento dell’avversario, in attesa dello sperato aiuto da Enrico II.
L’idea di Piero Strozzi fu sempre quella di portare la guerra nel territorio fiorentino, così sul finire di luglio, esasperato dalla mancanza di soccorsi, uscì da Siena e prese Monte San Savino e Foiano spostandosi verso Marciano. Qui si ritrovò d’avanti l’esercito del Medici. Era il 2 agosto del 1554 ed il Marchese di Marignano ebbe la meglio in quella che è passata alla storia come Battaglia di Scannagallo (Gualtiero Della Monaca, “La presa di Porto Ercole”).
Autore articolo: Angelo D’Ambra
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