I vini di Pietro Donà

 





Nel 1786 il Nobil Homo Pietro Donà fu nominato ambasciatore della Serenissima Repubblica di Venezia presso la Santa Sede. Dovette quindi raggiungere la Città Eterna, ma temendo che avrebbe sofferto la sete, pensò bene di far trasferire dal suo palazzo sul Canal Grande, in Riva de Biasio, ben 1900 bottiglie di vino pregiato, che avrebbero allietato i banchetti ufficiali dell’ambasciata.

La distinta delle bottiglie trasferite si è conservata e grazie ad essa sappiamo che, per resistere all’arsura, il Donà riteneva indispensabili almeno:


Borgogna: 14 bottiglie

Borgogna rosso: 349 bottiglie

Borgogna rosso vecchio: 44 bottiglie

Borgogna bianco: 101 bottiglie

S. Lorent: 30 bottiglie

Bordò: 208 bottiglie

Reno: 54 bottiglie

Monte Moro: 36 bottiglie

Capo di Buona Speranza: 40 bottiglie

S. Petronio: 24 bottiglie

Tokaj: 60 bottiglie

Madera: 24 bottiglie

Malvasia Madera: 36 bottiglie

Santubal: 30 bottiglie

Petro Kimens o Ximenes: 52 bottiglie

Vin de Keres: 49 bottiglie

Pacaret: 32 bottiglie

Vin vieux de Malaga: 31 bottiglie

Vin tinto de Alicante o Alicante: 31 bottiglie

Vin tinto de Rota: 30 bottiglie

Spagna: 2 bottiglie

Hermitaggio: 1 bottiglia

Almiza: 30 bottiglie

Moscato di Cipro: 16 bottiglie

Moscato vecchio di Cipro: 35 bottiglie

Moscato segnato “I”: 1 bottiglia

Lonedo: 40 bottiglie

Picolit: 152 bottiglie

Picolit ad uso di Tokaj: 36 bottiglie

Picolit vorajo: 24 bottiglie

Picolit d’Istria: 23 bottiglie

Picolit 1772: 3 bottiglie

Picolit 1776: 3 bottiglie

Picolit 1778: 6 bottiglie

Picolit primo S. Vito 1780: 2 bottiglie

Cipro 1782: 23 bottiglie

Cipro 1783: 28 bottiglie

Cipro 1784: 32 bottiglie

Cipro 1785: 84 bottiglie

Cipro 1786: 38 bottiglie

Refosco 1781: 6 bottiglie

Moscato di Barbaran 1784: 20 bottiglie

Bresparolo 1782: 20 bottiglie


Per i dopocena erano disponibili, invece, 25 bottiglie di Rosolin da Corfù e 40 bottiglie di Rosolin da Zara nei gusti:


Menta

Salvia

Rosa

Melissa

Cannella

Viola

Fragola

Vaniglia

Garofano

Marasca “da Sebenico”

Mandorla amara.


Per i pasti informali di ogni giorno erano a disposizione del diplomatico 2 botti e 2 caratelli di vino “Cipro” per un totale di 176 “Secchie” corrispondenti a circa 1888,5 litri.

La distinta fornisce un documento interessantissimo non solo di quelli che erano i gusti in materia di vino di un aristocratico dell’epoca ma anche di quelle che erano le zone vinicole più prestigiose.

Abbiamo quindi:


Francia

Bottiglie da Borgogna a Bordò


Germania

Reno, forse si tratta di vino della Mosella


Istria

Bottiglie da Monte Moro a S. Petronio


Ungheria

Tokaj


Spagna

Bottiglie da Madera a Almiza


Cipro

Bottiglie di Moscato di Cipro e Moscato vecchio di Cipro e bottiglie da Cipro 1782 a Cipro 1786


Friuli

Bottiglie da Picolit a Picolit primo S. Vito 1780


Vicentino

Bottiglie di Lonedo e da Refosco 1781 a Bresparolo


Non è stato possibile identificare la provenienza della bottiglia Moscato segnato “I”.


Colpisce, poi, l’assenza nell’elenco dei vini di zone che ai nostri giorni sono prestigiosissime come Colli Euganei, Valpolicella, Treviso e Valdobbiadene.

Purtroppo non conosciamo il volume unitario di quelle 1900 bottiglie, quindi è impossibile fare il calcolo di quanto vino forniva ogni area geografica.

Tuttavia nessuno ci proibisce di ipotizzare che questo fosse sempre costante, quindi provando a calcolare si ottiene un risultato sorprendente, abbiamo infatti:


Francia

Bottiglie da Borgogna a Bordò, 746 pezzi pari al 39,26% del totale


Germania

Reno, 54 pezzi pari al 2,84% del totale


Istria

Bottiglie da Monte Moro a S. Petronio, 100 pezzi pari al 5,26% del totale


Ungheria

Tokaj, 60 pezzi pari al 3,16% del totale


Spagna

Bottiglie da Madera a Almiza, 348 pezzi pari al 18,32% del totale


Cipro

Bottiglie di Moscato di Cipro e Moscato vecchio di Cipro e bottiglie da Cipro 1782 a Cipro 1786, 256 pezzi pari al 13,47% del totale


Friuli

Bottiglie da Picolit a Picolit primo S. Vito 1780, 249 pezzi pari al 13,11% del totale


Vicentino

Bottiglie di Lonedo e da Refosco 1781 a Bresparolo, 86 pezzi pari al 4,53% del totale


Non identificate

Moscato segnato “I” , una bottiglia


Si segnala la netta prevalenza dei vini esteri rispetto a quelli nazionali, dove per “nazionali” intendiamo prodotti in quello che all’epoca era il territorio della Repubblica, 77,05% contro 22,95%.

La Francia rappresenta, sia in assoluto che relativamente ai vini esteri, il principale produttore.

Tra i vini esteri Francia, Spagna ed Impero Ottomano, “Cipro” e “Moscato”, rappresentano il 92,21% dei produttori.

Tra i vini nazionali il Friuli recita il ruolo che la Francia ha tra gli esteri e in coppia con l’Istria fornisce l’80,05% del totale di prodotto Veneto.


Autore articolo: Enrico Pizzo 


Bibliografia: 

M. Dal Borgo, I vini di Pietro Donà, ambasciatore veneziano a Papa Pio VI (1786-90), in ” Il vino nella storia di Venezia Vigneti e cantine nelle terre dei dogi tra XIII e XXI secolo ” a cura di Carlo Favero

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